
Storie delle famiglie
01/11/2018
Da una grande famiglia a una molto più grande
Ci siamo sposati che già aspettavamo il primo figlio. Volevamo una femminuccia, così ne abbiamo fatti altri tre! Nicolò è il quarto maschio. All’inizio non sapevamo se ce l’avremmo fatta economicamente e avevamo molta paura. Poi ci siamo detti: “L’importante è che sia sano come gli altri”. E invece non era come loro. Mi sentivo che c’era qualcosa che non andava e abbiamo girato diversi reparti ospedalieri prima che i medici capissero cosa avesse.
È stata dura, molto dura. Io e mio marito abbiamo preso la macchina, lasciato Modena, la nostra casa, il nostro giardino, i nostri figli e siamo andati a Roma con Nicolò. Mio marito dormiva in macchina, fuori dall’ospedale. Abbiamo lasciato Modena pensando di star via solo una settimana e invece dopo un mese e mezzo eravamo ancora lì, con il piccolo Nicolò ma lontano dagli altri figli. Tutti mi dicevano: “Dai, loro stanno bene. Devi pensare a Nicolò che è malato” ma il cuore di una mamma non resta mai con un figlio solo. Ed è diviso tra Roma e Modena. Fondazione Ronald ci ha aiutato a tenere uniti i fratelli che possono venire a trovare Nicolò quando vogliono.
Vivere in Casa Ronald non è come stare in ospedale. Quando arrivi qui senti il calore di tutti, perché siamo tutti sulla stessa barca e allora non vedi l’ora di tornare dall’ospedale per dire: “Ahhh, finalmente a Casa!”
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