Storie delle famiglie
06/04/2017
Nel ruolo del padre

Riceviamo la testimonianza di Alberto, padre di un ragazzo di 16 anni colpito all’improvviso da una malattia dalla prognosi totalmente incerta. Entrambi ospiti di Casa Ronald Roma Bellosguardo. L'occasione porta Alberto a interrogarsi sul difficile ‘mestiere’ di padre e su molto altro. Il ruolo di genitore è sempre una “coperta troppo corta”: se tiri da un lato se ne scopre un altro. Nella scelta fra Protezione e Libertà, per esempio, come fai a non sbagliare? È una formazione, la nostra, che avviene sul campo, e non si finisce mai di imparare. E se è già difficile in una situazione “normale”, diventa molto complicato quando a tuo figlio arriva la diagnosi di una grave malattia con prognosi incerta. È come governare un’imbarcazione: non è mai facile, ma in un giorno di sole può essere piacevole, diventa tutt’altra cosa in una tempesta. Quando il medico ti dà la diagnosi, tutto si stravolge in un secondo. Quello che si è costruito per 16 anni (l’età del nostro ragazzo) viene spazzato via. Un nuovo scenario, dove giusto e sbagliato diventano ancora più confusi. La cura è iniziata appena dopo la diagnosi con grandi dosi di chemioterapia e non pochi problemi. Ma la malattia non se ne andava. Per tentare ogni possibilità mi metto in contatto con un ospedale di Roma, ci trasferiamo lì, e dopo pochi giorni veniamo ospitati a Casa Ronald Roma Bellosguardo.
Mentre le cure, fortunatamente, procedevano per il meglio mi rendevo conto di quanto fosse importante quella Casa. Il lavoro dello staff, l’accoglienza, i servizi offerti, le attività proposte e una continua attenzione a certi aspetti importanti per la salute dei bambini la rendono ideale per condividere assieme questo percorso di vita. Mio figlio fin da subito ha avuto modo di intrecciare relazioni con altri ragazzi, sia pazienti che volontari. Posso dire di aver visto bambini, ragazzi e genitori giocare, sorridere, aiutarsi, ascoltarsi, come una grande famiglia che affronta assieme brutti e bei momenti. Mi ha colpito come si formi un forte legame con persone di culture e religioni diverse. Abbiamo condiviso il nostro soggiorno con 14 famiglie di Russia, Ucraina, Romania, Albania, Kosovo, Serbia, Grecia, Libano, Venezuela e Ruanda. Ogni persona in questa Casa offre una parte di sé per alleviare la sofferenza altrui e per questo ringrazio tutti di cuore. Casa Ronald è per noi un porto sicuro durante una tempesta inaspettata.
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